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Questa pagina verrà aggiornata man mano che arriveranno nuovi grafici e nuove notizie. Teneteci d’occhio!
Ultimi aggiornamenti
Ormai la notizia è ufficiale, la Stazione Spaziale cinese è rientrata come previsto nel Pacifico Meridionale, senza fare alcun tipo di danno. Ad annunciarlo lo US Strategic Command JFSCC e il China Manned Space. Per il momento da qui è tutto, buona Pasquetta e a tra qualche ora (ora dormiamo un po’…) per i dettagli!
03:22 – 2 apr 2018 Agenzia Spaziale ITA @ASI_spazio Gli ultimi dati danno per caduta nell’Oceano Pacifico alle 2.16 italiane
https://www.asi.it/it/news/nel-pacifico-alle-ore-216-italiane … @giuseppinapicci ottimo lavoro di tutti @Rb_Bat
03:18 – 2 apr 2018 Jonathan McDowell @planet4589 Looks like I was wrong, and the Chinese had real data – they were just lucky their prediction was spot on. US tracking by 18SPCS confirms reentry over the S Pacific at 0016 UTC Apr 2
03:14 – 2 apr 2018 – 18 SPCS @18SPCS UPDATE: #JFSCC confirmed #Tiangong1 reentered the atmosphere over the southern Pacific Ocean at ~5:16 p.m. (PST) April 1. For details see http://www.space-track.org
03:12 – 2 apr 2018 @Aerospacecorp We are currently waiting to receive #Tiangong1 reentry confirmation.
03:11 – 2 apr 2018 – Agenzia Spaziale ITA @ASI_spazio Ultimi aggiornamenti dicono che la tiangong 1 è caduta nell’oceano pacifico aggiornamenti a breve #Tiangong1
03:04 – 2 apr 2018 Quan-Zhi Ye @Yeqzids China Manned Space statement: #Tiangong1 has reentered the atmosphere around 0:15 UT over South Pacific: http://www.cmse.gov.cn/art/2018/4/2/art_810_32427.html …
Nessuna segnalazione ancora, si attende il passaggio previsto per i prossimi osservatori. Il rientro potrebbe già essere avvenuto nell’area prevista, nel Pacifico al largo delle coste del Cile, o nell’atlantico meridionale. Se non è già rientrata dovrebbe venire avvistata dalla costa D’Avorio o dal Ghana.
02:38 – 2 apr 2018 Jonathan McDowell @planet4589 Didn’t get any reports yet of people seeing Tiangong over S America. No decay notice on Space-Track yet. Unclear if Tiangong is still in orbit or not. That’s normal, I’m afraid! We just have to wait…
02:35 – 2 apr 2018 @ASI_spazio Tiangong-1 ultime ipotesi al largo del Cile nell’Atlantico Meridionale
Aggiornamento 2 aprile, ore 02:30
I valori possono differire per i diversi momenti in cui vengono calcolati e emessi dalle singole agenzie. Le previsioni di rientro sono soggette a continui aggiornamenti perché legate al comportamento della stazione spaziale rispetto all’orientamento che assumerà nello spazio e alle variabili dovute alla densità atmosferica e all’attività solare che agiscono su di essa.
Fonte The Aerospace Corporation (aggiornamento delle 02:30 del 2 aprile): Finestra di rientro rimane confermata per il 2 aprile 00:30 UTC ± 1,7 ore (02:30 italiane, nel sito una bella grafica con tutti i dettagli tecnici aggiornati ogni pochi minuti, qui a destra quella aggiornata alle 18:29, cliccare per ingrandire).
A questo puntola Stazione Spaziale dovrebbe aver raggiunto il punto centrale della finestra prevista. Ora tocca a Osservatori e osservatori…
Fonte ASI e Protezione Civile (aggiornamento delle 00:00 del 2 aprile): previsione di rientro sulla Terra stimata per il 2 aprile alle ore 00:44 UTC (02: 44 ora italiana del 2 aprile) con incertezza e intervalli di confidenza (cioé intervalli di probabilità) pari a ± 1.3 ore con intervallo di confidenza 80%; ± 2,6 ore con intervallo di confidenza 95%.
Dal comunicato ASI scartato il secondo passaggio, è ancora tenuto in considerazione il passaggio ai margini dell’intervallo.
Anche se ormai è sempre più improbabile che la Tiangong ritardi ulteriormente il rientro nell’atmosfera, la Protezione Civile rimane allertata, anche per la (bassa) eventualità che la fascia indicata in rosso nell’immagine rientri nell’area di distribuzione dei detriti che dovessero sopravvivere all’attrito con l’atmosfera, che potrebbero distribuirsi su una fascia lunga anche duemila chilometri (vedi più sotto nell’articolo). Parliamo sempre di probabilità ai margini di quelle previste e ormai in consolidamento.
Fonte ESA “Monitoraggio (quasi) completo” – aggiornamento delle 18:00: La finestra di rientro si stabilizza e si restringe, per un periodo centrato attorno alle 01:07 UTC (03:07 CEST) del 2 aprile.
Dall’agenzia Europea l’invito per gli appassionati è quello di cercare di riprendere l’evento nel caso si sia testimoni delle scie del rientro di qualche detrito, questo potrebbe aiutare l’ESA Debris team nelle analisi di quanto accaduto e nell’affinare i modelli per previsioni future. Potete inviare le immagini via twitter (con il tag @esaoperations), o via mail a esoc.communication@esa.int.
Update ESA del 1 aprile, ore 18:00. A sinistra il grafico che mostra l’intervallo della previsione del momento della caduta, che va via via restringendosi. A destra il grafico che mostra il calo di quota del Palazzo Celeste, cliccare per ingrandire le immagini.
Articolo del 29 marzo
Ormai manca davvero poco, la stazione spaziale cinese di cui è stato perso il controllo all’incirca un anno fa, la Tiangong-1, si distruggerà rientrando in atmosfera nei prossimi giorni.
World exlcusive higly topical radar image video of #Tiangong1 based on data recorded today! Altitude: 200,5 km perigee, Rotation speed has increased, now 2,2°/s -> 2:23 min per one turn #reentry #radar #Tiangong #spacedebris pic.twitter.com/BaszrMz4mH
— Fraunhofer FHR engl. (@Fraunhofer_FHRe) 27 marzo 2018
Per restare informati, oltre allo Space Debris Office dell’ESA, stime per il rientro vengono calcolate dall’Aerospace Corporation americana, mentre Jonathan McDowell, astronomo ad Harvard, e Dr Marco Langbroek, famoso per la sua passione nel seguire satelliti e asteroidi, forniscono con frequenza le loro previsioni via Twitter e sui loro blog.
Anche l’Istituto Fraunhofer (High Frequency Physics and Radar Techniques FHR) monitora la stazione postando frequentemente, su sito e social, dati e immagini radar (vedi qui a destra).
Per seguirne il tracciato live invece potete utilizzare uno dei tanti servizi di tracciamento satelliti, come N2YO.com, Satflare, e Satview, mentre su Heavens-above potete anche impostare un alert per qualsiasi passaggio visibile dalla vostra località.
Il rientro avverrà in una fascia tra i 43º N e 43º S (vedi immagine sotto), e non sarà possibile prevedere in quale zona se non poche ore prima dell’evento. Le aree al di sopra o al di sotto di queste latitudini possono essere escluse, mentre all’interno della fascia si può solo stabilire una probabilità (sul lato destro dell’immagine) in base al tempo impegato dalla Tiangong-1 a sorvolare le varie fasce.
Per questioni geometriche (orbita quasi circolare e inclinata rispetto all’equatore), i due estremi della fascia sono quelli più ad alto rischio, ma in nessun momento sarà possibile una previsione precisa dell’ora e della località. Oltretutto, una volta distrutta, secondo l’Aerospace Corporation i detriti potrebbero disperdersi in un’area lunga anche duemila chilometri… prevedere dove potrebbero cadere è impossbile.
È un rientro senza controllo si, ma altamente monitorato e i rischi di danni sono davvero bassi. Gran parte della stazione si disintegrerà in aria, e quanto sopravviverà avrà dimensioni tali da poter fare danni davvero circoscritti e solo nella remota possibilità che raggiungano zone abitate. Si legge in giro che la probabilità che cada sulle vostre teste (sempre se siete in una zona a rischio) è 1 milione di volte inferiore alla probabilità di vincere la lotteria, quale lotteria non lo sappiamo… ma è ovviamente un conto a spanne, per dire che la probabilità è davvero molto molto bassa!
Nonostante questo… meglio essere preparati! Better safe than sorry, dicono gli inglesi (meglio sicuri che dispiaciuti).
Per quel che riguarda l’Italia si è riunito un Tavolo Tecnico presso la sede operativa del Dipartimento della Protezione Civile con l’Agenzia Spaziale Italiana, per discutere e analizzare le strategie da attuare in caso di rientro nei cieli del territorio nazionale. All’incontro erano presenti anche il consigliere militare della Presidenza del Consiglio, i ministeri di Interno, Difesa e Esteri, Enac, Enav, Ispra e la commissione speciale della Protezione civile.
Come si vede dalla cartina ESA più in alto, la possibile area interessata per il nostro Paese è quella centro-meridionale, che parte più o meno dall’area dell’Emilia Romagna e va verso sud. Il principale consiglio che viene divulgato è, nel caso vi imbatteste in un pezzo di Tiangong-1 o in qualche detrito portato sulle spiagge dalla marea (è altamente più probabile infatti che cada in mare, che ricopre il 70% della superficie terrestre, o in zone disabitate) di NON TOCCARLO.
Sul sito della Protezione Civile in un elenco di norme di autoprotezione (da tenere in considerazione sempre in occasioni simili, nonostante il bassissimo rischio di questo genere di eventi), si legge infatti: «alcuni frammenti di grandi dimensioni potrebbero sopravvivere all’impatto e contenere idrazina. In linea generale, si consiglia a chiunque avvistasse un frammento, senza toccarlo e mantenendosi a un distanza di almeno 20 metri, di segnalarlo immediatamente alle autorità competetenti».
E anche se vi sembra un detrito innocuo… attenzione! I detriti spaziali possono diventare un “souvenir” legalmente legittimo solo una volta che il governo di origine conclude ufficialmente le sue indagini. Fino a quel momento, se doveste trovarne uno, potreste addirittura essere accusati di furto dal governo cinese…
Robert Z. Pearlman, storico dello spazio e direttore di collectSPACE.com, ha dichiarato: «Secondo il Trattato sullo spazio extra-atmosferico del 1967, un veicolo spaziale di un Paese è di sua legale proprietà fino a che il Paese stesso non dichiara il contrario. Indipendentemente da dove atterrerà appartiene a quel Paese di origine». D’altra parte, questo rende anche la Cina resposnabile per qualsiasi danno che i detriti dovessero causare. Meglio chiamare in ogni caso le autorità che provvederanno alla raccolta e consegna a chi di dovere.
Volendo proprio un souvenir, dovremo accontentarci delle straordinarie immagini che astrofili e Osservatori già stanno cercando di riprendere. Qui sopra una ripresa amatoriale durante un passaggio del 9 marzo, di Leonardo Mazzei del Gruppo Astrofili Montagna Pistoiese.
È solo di ieri invece la ripresa effettuata durante una diretta web dedicata al Palazzo Celeste del Virtual Telescope, che vi invitiamo ad andare a rivedere!
E sicuramente, se ne avranno la possibilità, flotte di appassioanti saranno pronti per riprenderla al momento del rientro… nel frattempo continuate a seguirci per rimanere aggiornati!
Per saperne di più
- ➜ Tiangong-1: si avvicina il rientro in atmosfera. Dove potrebbe cadere?
- ➜ TIANGONG-1 Un addio che tiene il mondo con il fiato sospeso su Coelum Astronomia di marzo 2018. Nello speciale:
- Il Programma Tiangong
- Rientri incontrollati nella storia
- Dove e quando rientrerà?
- Monitoraggio Continuo, intervista con il Dott. Luciano Anselmo, responsabile del Laboratorio di Dinamica del Volo Spaziale dell’Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione (ISTI) del CNR di Pisa.
- Il Progetto AMICA
- La ripresa fotografica della Tiangong-1: una sfida per gli astrofili
E se parlassimo di… STELLE?
…e di Prime Stelle?È online Coelum Astronomia di aprile!
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