Curiosity ogni tanto ci ricorda che lui è sempre lì, a studiare passo dopo passo, giorno dopo giorno dal 6 agosto del 2012, la superficie marziana, la sua composizione, i suoi tanti diversi aspetti… e ci manda panorami a 360° per permetterci di immergerci nelle vastità del pianeta rosso come se fossimo lì con lui. Ma questa volta si è superato, mostrandoci il panorama marziano a maggior risoluzione mai realizzato finora.
Tra fine novembre e i primi di dicembre, durante la Festa del Ringraziamento, il grande rover della NASA si trovava sui fianchi del Monte Sharp, nel cratere Gale con davanti la “Glen Torridon”, una regione particolarmente ricca di argille di cui il rover ha studiato a fondo il terreno. Proprio questa sua caratteristica ne ha fatto una regione di grande interesse per studiare quello che potrebbe essere risultato di azione di sedimentazione del grande lago che sarebbe stato un tempo il cratere Gale.
Durante quei giorni, il team della missione era in “ferie” per la più sentita fetività americana, e ha lasciato il grande rover per qualche giorno fermo, con poche attività da svolgere, in attesa di altre istruzioni. Un’opportunità per programmarlo a… guardarsi attorno con più attenzione del solito, e scattare così moltissime immagini ad altissima risoluzione del panorama che lo circondava.
«Mentre molti del team erano a casa a godersi il tacchino, Curiosity ha prodotto questa gioia per glio occhi» spiega Ashwin Vasavada, project scientist alla guida della missione Curiosity. «È la prima volta nell’arco della missione che abbiamo dedicato le nostre operazioni a un panorama stereo a 360°».
Qui sotto il video navigabile a 360°, attendete che si carichi l’immagine e poi… guardatevi attorno!
Sono quasi 1200 immagini, 6 ore e mezza di scatti totali, presi in quattro diversi giorni (tra il 24 novembre e il 1 dicembre) dal teleobiettivo della MastCam, ottenendo immagini ad altissima risoluzione e, contemporaneamente, dal suo obiettivo ad angolo medio per un panorama a più bassa risoluzione.
Nelle immagini ad alta risoluzione, che hanno dato vita a un panorama di ben 1,8 miliardi di pixel, la camera non aveva modo di riprendere anche il corpo del rover, mentre nel secondo panorama a più bassa risoluzione – si tratta comunque di una immagine di quasi 650 milioni di pixel! – è stato possibile includere anche quello, come nei suoi migliori e ormai famosi “selfie”.
L’immagine di apertura (qui nelle due versioni a maggiore e minore risoluzione) può essere ingrandita utilizzando i comandi o la rotellina del mouse, e ingrandendo in profondità possiamo osservare le rime del cratere Gale. Spostando lo sguardo verso il lato sinistro dell’immagine, vediamo una imponente struttura: il cratere Slangpos. Un cratere di quasi 5 chilometri di larghezza all’interno di Gale. Un’immagine che ci ricorda che siamo in un pianeta diverso dalla Terra per quanto simile possa sembrare questo panorama a un deserto terrestre…
Se invece ci spostiamo sul lato destro vediamo la striscia nera della Vera Rubin Ridge, zona alla quale il rover ha dedicato oltre un anno di analisi, per la sua particolarietà, il profilo simile a una scogliera della Central Butte (letteralmente collinetta centrale), per arrivare al Greenheugh Pediment, una cresta sulla cima della collina che si deve essere formato dopo che il lago è evaporato e la zona ha preso la forma che vediamo oggi.
Tutto questo viene raccontato anche nel video qui di seguito, in inglese, che mostra nel dettaglio i particolari ripresi.
Scegliete il modo migliore per guardarvi attorno e… buona visione!
Indice dei contenuti
Dove si trova ora Curiosity?
Il sito della missione
Esploriamo Marte assieme a Curiosity una attività multimediale (in inglese)
Stelle, stelle doppie, stelle in evoluzione e… comete!
Quando l’astronomia amatoriale incontra quella professionale.
Coelum Astronomia di Marzo 2020
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