Il 26 e 27 ottobre la sede del Parlamento europeo a Bruxelles, è stata teatro della terza conferenza sulla politica spaziale europea “A new space policy for Europe”. L’evento è stato organizzato da Business Bridge Europe (BBE) con il supporto di “Sky and Space”, gruppo interparlamentare con a capo l’italiano Vittorio Prodi. Sono intervenuti diversi leader europei, il direttore generale dell’ESA Jean Jacques Dordain, il Presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy, Antonio Tajani vice presidente della Commissione europea, Enrico Saggese presidente dell’ASI e altri attori di spicco del settore. L’incontro aveva lo scopo di rendere note a policy makers, rappresentanti della società civile e dell’ industria le nuove competenze in materia spaziale che l’Europa ha acquisito dopo la firma del Trattato di Lisbona.
La scelta di organizzare la conferenza proprio a Bruxelles non è casuale: la sede del Parlamento europeo rappresenta un punto d’incontro privilegiato per i massimi responsabili delle decisioni comunitarie, il mondo della ricerca scientifica e spaziale. Secondo l’opinione generale, la collaborazione tra istituzioni e ricerca scientifica rappresenta una sfida per il futuro lo sfruttamento del potenziale tecnico spaziale deve rispondere alle nuove esigenze della società. L’obiettivo è garantire a tutti i cittadini europei l’accesso alle tecnologie e ai servizi avanzati.
“Non c’è competitività senza ricerca e lo spazio è il settore dove l’innovazione è il motore”, ha dichiarato Antonio Tajani, vice presidente della Commissione europea “la ricerca in campo spaziale non può occuparsi solo di missioni e lanci, ma deve fornire risposte concrete ai cittadini europei”. “Le nuove competenze in materia comunitaria – ha dichiarato Dordain , sottolineando l’importanza del Trattato di Lisbona che definisce per la prima volta le linee di un’ambiziosa politica spaziale – potrebbero favorire la ricerca in settori come global environment e prevenzione dei disastri naturali in modo da acquisire una vasta gamma di competenze utili alla società civile”. L’assegnazione di un ruolo decisionale alla Commissione, dovrebbe dare nuovo impulso ai programmi spaziali continentali quali il sistema di navigazione satellitare Galileo e il GMES (Global Monitoring Environment Security) per il monitoraggio globale dell’ambiente e della sicurezza.