Inizialmente, quando nella notte del 9 aprile il satellite Gaia ha individuato una debole nuova stella di mag. +19 nella bella galassia M 63, abbiamo pensato subito di essere davanti alla prima supernova del 2017 esplosa in una galassia Messier e che quindi sarebbe diventata nel giro di poco tempo molto luminosa.
Alcuni giorni dopo la scoperta il transiente invece, la sua luminosità era aumentata di poco, portandosi intorno alla mag. +18. C’era qualcosa di strano e anomalo!
La galassia a spirale M 63, detta “galassia girasole”, scoperta da Pierre Mechain nel 1779, è situata nella costellazione dei Cani da Caccia a una distanza di circa 25 milioni di anni luce da noi.
Una supernova di tipo Ia, per esempio, avrebbe pertanto dovuto raggiungere una luminosità intorno alla mag. +11 – cosa già accaduta in passato con l’unica supernova conosciuta esplosa in questa galassia, la SN1971I che nel maggio del 1971 raggiunse appunto la notevole luminosità pari alla mag. +11,5.
Perché allora l’oggetto scoperto dal satellite Gaia rimaneva così debole? Era forse un supernova impostore o cos’altro?
Finalmente, nella notte del 21 aprile, dal Lick Observatory in California con lo Shane Telescope da 3 metri viene ripreso lo spettro di conferma. La SN2017dfc, così la sigla assegnata al transiente, è una supernova di tipo Ia, ma non è esplosa fra i bracci di M 63 bensì in una galassia più lontana, situata prospetticamente dietro M 63 che con i suoi bracci attenua ancor di più la luce di questa singolare supernova.
Si tratta perciò di un falso allarme e dobbiamo ancora attendere per vedere quando esploderà la prima supernova in una galassia Messier in questo 2017…
➜ Leggi la rubrica dedicata alle ultime supernovae scoperte su Coelum astronomia 211 di maggio
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