M77 in uno scatto del 2017 di Andrea Tosatto, ovviamente la supernova non era ancora presente. Cliccando sull’immagine tutti i dettagli della ripresa su Photocoelum.

Nella notte del 24 novembre, il programma professionale americano di ricerca supernovae DLT40, ha individuato una nuova supernova nella galassia a spirale M77. Erano due anni e mezzo che nelle galassie del catalogo Messier mancava un evento di questo tipo!

Questa supernova è anche un pò italiana, perché i tre astronomi del DLT40 che l’hanno individuata, utilizzando il telescopio Prompt da 0,40 metri posizionato presso l’Osservatorio di Cerro Tololo sulle Ande cilene, sono stati gli americani David J. Sand, Sam Wyatt e, appunto, l’italiano Stefano Valenti, laureato in Fisica all’Università di Ferrara.

Perché le supernovae che esplodono in una galassia Messier raccolgono tanto entusiasmo? Perché si tratta ovviamente di galassie importanti, in dimensione e visibilità, e relativamente facili alla ripresa anche per la più semplice strumentazione amatoriale per il deep sky. Tra i bersagli più fotografati dagli appassionati, e quindi con la maggior probabilità di avere immagini dell’esplosione dalla nascita e per tutta la sua evoluzione. Dati importanti anche per la ricerca professionale.

Si tratta perciò di uno dei campi in cui ricerca amatoriale e professionale sono ancora strettamente correlate, nonostante i programmi professionali tolgano sempre più agli amatori il piacere di nuove scoperte. Leggendo il report completo, sul prossimo numero di Coelum astronomia di gennaio, se ne potrà avere la completa percezione (nel frattempo potete sempre sfogliare il numero di dicembre ora online, o le precedenti rubriche sulle supernovae a cura dell’ISSP, di Fabio Briganti e Riccardo Mancini). Troverete, come sempre, tutti i dettagli della scoperta e della raccolta degli spettri di conferma, che gli hanno valso il nome di SN2018icv.

La prediscovery di Koichi Itagaki, del 24 novembre.

Qui invece vi invitiamo a controllare le vostre immagini dal 20 novembre in poi (data in cui è probabilmente esplosa). Se siete riusciti a riprenderla prima del 24 novembre, potreste avere tra le mani un’importante “prediscovery”!

L’astrofilo giapponese Koichi Itagaki, infatti vanta una pre-discovery con un’immagine ottenuta la notte precedente la scoperta, con la supernova che appariva di mag. +15,1.

Per chi invece non ha fatto riprese recenti di M77, in questo periodo culmina in cielo a un orario comodo, intorno alle 22, nella costellazione della Balena, vicina alla stella Delta Ceti. Posizionata sull’equatore celeste è pertanto visibile senza preferenze da entrambi gli emisferi e rappresenta la galassia più luminosa con nucleo attivo.

Al momento della scoperta la supernova brillava di mag. +14,6 e, nei giorni seguenti, la luminosità è andata leggermente ad aumentare.

La supernova SN 2018ivc nella ripresa del Virtual Telescope. Scatto del 28 novembre.

M77 ha un nucleo interno ampio e molto condensato e un alone esterno molto esteso e rarefatto. La supernova è posizionata sulla linea di confine, ma principalmente nella parte più rarefatta, e pertanto grazie alla notevole luminosità rappresenta un facile oggetto da osservare facendo però attenzione a non sovraesporre troppo la ripresa, per impedire che il nucleo denso sovrasti con la sua luminosità quella della supernova.

Buona osservazione!

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