Grazie all’analisi delle riprese ad alta definizione, ottenute dalla telecamera HiRISE dell’orbiter Mars Reconnaissance, durante e dopo lo sviluppo di alcuni dust devil, gli improvvisi “tornado” di polveri che periodicamente si formano nell’atmosfera di Marte a diretto contatto col suolo, è stato possibile determinare per la prima volta la velocità dei venti che spirano all’interno dei vortici.
I valori ottenuti – da 20 a 45 metri al secondo – si piazzerebbero secondo una scala terrestre tra bufera ed uragano. Le perturbazioni, che sembrano generarsi preferenzialmente attorno a metà del pomeriggio marziano – quando i contrasti tra le temperature del suolo e dell’aria, che scatenano i moti vorticosi, sono più intense – si elevano ad altezze comprese tra 150 metri circa a 1 Km, con diametro variabile da 30 a 250 metri.
Tenendo conto della diversa gravità dei due pianeti, questi parametri li rendono più simili ai tornado che si scatenano sul nostro pianeta, piuttosto che ai mulinelli tipici delle zone desertiche terrestri, da cui prendono il nome.