La Grande Nube di Magellano nel vicino infrarosso, in una immagine ottenuta dalle osservazioni del telescopio VISTA dell'ESO. Il dettaglio è talmente alto da permettere agli astronomi di raccogliere dati precisi su oltre (per il momento) 10 milioni di stelle! Crediti: ESO/VMC Survey

La Via Lattea è una galassia gigante (anche se non tra le più grandi) e attorno ad essa, nella sua corte di ammassi e galassie nane che popolano il suo alone, orbitano la Grande Nube di Magellano, o LMC, con la vicina Piccola Nube di Magellano, due tra le galassie nane satelliti più note e più vicine e visbili a occhio nudo (purtroppo solo dai cieli dell’emisfero australe). Sono quindi laboratorio ideale per gli astronomi che studiano i processi evolutivi che modellano le galassie.


Nel video la differenza tra un’immagine Grande Nube di Magellano ripresa nel visibile e l’immagine in vicino infrarosso ripresa da VISTA

Per questo motivo, nell’arco degli ultimi dieci anni, gli astronomi stanno raccogliendo dati per mappare la loro struttura tridimensionale e l’evoluzione della loro formazione stellare, grazie al telescopio VISTA dell’ESO. La principale caratteristica che ha reso questa immagine la più dettagliata che abbiamo al momento è la lunghezza d’onda su cui lavora, oltre ovviamente alla definizione. VISTA infatti lavora nel vicino infrarosso, e come abbiamo visto in altre occasioni, questo permette di osservare attraverso il velo della polvere interstellare, trasparente a quelle lunghezze d’onda, riuscendo a svelare con maggior definizione le stelle che si nascondo dietro.

In questo modo sono state analizzate in dettaglio circa 10 milioni di stelle della Grande Nube, delle quali è stata determinata l’età grazie a modelli stellari all’avanguardia, che prevedono la vita e la morte delle stelle legando tra loro età, massa e temperatura, scoprendo che le stelle più giovani tracciano nella Nube bracci a spirale multipli.

Non solo stelle, ma in questa immagine possiamo vedere alcune delle più spettacolari regioni della LMC, riuscite a individuarle nell'immagine navigabile linkata qui sotto alla fine dell'articolo? Crediti: ESO/VMC Survey
Tutto questo aiuterà gli astronomi non solo nello studio dell’evoluzione stellare e delle stelle variabili ma anche della dinamica della nostra galassia. Le stelle rivelate in questa immagine sono discusse nell’articolo “The VMC Survey – XXXIV. Morphology of Stellar Populations in the Magellanic Clouds” che verrà pubblicato sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society.

Come risultato “collaterale” invece, noi possiamo oggi navigare all’interno di questa dettagliatissima immagine e perderci tra i milioni di astri visibili, e letteralmente vi invitiamo farlo a questo link dove trovate l’immagine della Grande Nube di Magellano alla piena risoluzione e zoommabile fino al più piccolo particolare ripreso. Buona visione!


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