Immaginate di essere su un aereo non molto dissimile da un normale velivolo di linea. Immaginate che il velivolo cominci ad alzarsi mantenendo un’inclinazione di 45° con una velocità e un’accelerazione tali da tenervi incollati al sedile. Il tutto per una durata di circa 30 secondi. Immaginate poi, una volta in quota, di sentire spegnere i motori e di iniziare a precipitare verso terra. Da quel momento e per i successivi 20-30 secondi di caduta libera sperimentereste quello che gli astronauti vivono ogni giorno sulla Stazionale Spaziale Internazionale, ovvero l’assenza di peso. Per provare l’esperienza della gravità zero dunque non c’è più bisogno di andare nello spazio, basta fare un giro su un volo parabolico.
Il prossimo è il 19 ottobre. Da Bordeaux-Mèrignac nell’ambito della 85esima “parabolic flight campaign”, la numero 53 organizzata dall’Esa che quest’anno vede per la prima volta la partecipazione dell’Agenzia Spaziale Italiana con il progetto COSMIC, Combustion Synthesis under Microgravity Conditions, sviluppato dall’Università di Cagliari in collaborazione con diversi partner pubblici e privati.
Si tratta del primo progetto italiano finanziato da ASI con l’obiettivo di sviluppare tecnologie innovative per l’esplorazione umana dello spazio e il trasferimento tecnologico a supporto di numerose attività terrestri. La campagna prevede 3 giorni di volo in programma per il 19, il 20 e il 21 di ottobre a bordo dell’A300 ZERO-G della Novespace, un aereo configurato ad hoc per l’esecuzione di voli parabolici e sul quale saliranno insieme a due ricercatori dell’Università di Cagliari anche tre rappresentati dell’ASI per la prima volta in qualità di sperimentatori di bordo e, nell’ambito dell’accordo di cooperazione nel settore del volo umano con l’Aeronautica Militare, sei tra piloti collaudatori, ingegneri e medici della stessa (nell’immagine a destra). Per ogni volo, che avrà la durata di circa due ore, è prevista l’esecuzione di 30 parabole con ascesa veloce e caduta libera in assenza di gravità condotte ad intervalli di 4-8 minuti l’una dall’altra. Nei 20 secondi di gravità zero vengono innescati gli esperimenti portati a bordo che sono poi ripetuti durante le parabole successive.
Ormai sempre più in voga tra le agenzie spaziali, gli enti di ricerca e le università, il sistema dei voli parabolici viene utilizzato per testare nuove tecnologie e materiali, per validare procedure sperimentali da utilizzare nello spazio ed anche come “palestra” per gli astronauti in partenza per future missioni spaziali.
Il team per la missione parabolica del progetto COSMIC:
• ASI – Coordinatore: Andrea Lorenzoni; Sperimentatori di bordo: Salvatore Pignataro, Mauro Piermaria, Gabriele Mascetti.
• UNICA – Coordinatore: Giacomo Cao; Ricercatori: Roberta Licheri, Gianluca Corrias.
• AM – Magg. Walter Villadei; Magg. Severino De Luca, Magg. Alessandro Scaburri, Cap. Raffaele Brescia, Cap. Angelo Landolfi, TC Alberto Autore.
questi voli parabolici sperimtali, ritengo potrebbe andar bene ma comunque bisogna tenere conto se i costo medesimo è inferiore a quello spaziale –allora conviene—- pur avendo lo stesso fine—ma se il costo non lo è —penso che non c,è convenienza.-