La Terra saluta Saturno e la Cassini il 19 luglio 2013. Credit: NASA/JPL-Caltech/People of Earth

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Il 19 luglio 2013 la sonda Cassini si è voltata verso la Terra per riprenderne l’immagine come parte di un più ampio mosaico del sistema di Saturno e, per festeggiare l’evento, la NASA ha dato il via alla campagna Wave at Saturn, invitando la popolazione a fotografarsi nello stesso istante, sorridendo e salutando Saturno.

Terrestri provenienti da oltre 40 paesi e da 30 stati degli Stati Uniti hanno risposto alla chiamata della NASA condividendo, tramite Twitter, Facebook, Flickr, Instagram, Google+ e via posta elettronica, più di 1400 scatti. Tutte queste immagini sono state ora riunite in un unico e spettacolare mosaico, a forma di Terra,  pubblicato il 21 agosto scorso dalla NASA e dal team della missione Cassini come “omaggio al Popolo della Terra”.

E’ stata la prima volta in cui è stato possibile venire a conoscenza in anticipo di una ripresa storica di questo tipo, il nostro pianeta e la sua luna fotografati da una sonda interplanetaria a 1,44 miliardi di chilometri di distanza, e la NASA non ha perso l’occasione per trasformarla in un evento planetario.

«Grazie a tutti voi, vicini e lontani, vecchi e giovani, che vi siete uniti alla missione Cassini per segnare questo storico momento», ha detto Linda Spilker, del team Cassini, in una dichiarazione. «Poiché la Terra è troppo piccola nelle immagini della Cassini per poter distinguere i singoli esseri umani, lo staff della  missione ha messo insieme questo mosaico per poter celebrare tutti vostri saluti, le zampe alzate, i volti sorridenti e le tante belle immagini arrivate».

Wave at Saturn anche dal Jet Propulsion Laboratory a Pasadena (California). Scienziati, ingegneri e visitatori del JPL salutano Saturno e la sonda Cassini mentre ci fotografa da 1,44 miliardi di chilometri, il 19 luglio 2013. Credit: NASA/JPL-Caltech

Il team scientifico Cassini sta ancora montando le centinaia di immagini di Saturno e la Terra scattate dalla sonda mentra la salutavamo, per arrivare a creare una vista panoramica del ‘pallido puntino blu’ e dell’intero sistema di Saturno. Per riuscire a inquadrarlo tutto la camera grand’angolare della sonda ha dovuto riprendere un mosaico in 33 parti.
«Per ogni parte, le immagini sono state scattate con diversi filtri spettrali per un totale di 323 immagini» dice Carolyn Porco, a capo del team Cassini Imaging (Space Science Institute di Boulder, Colorado).

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