NGC7023 / LBN487 Iris Nebula



NGC7023 / LBN487 Iris Nebula

Dati di scatto, Strumentazione e Software:

Telescopio : Tecnosky LUX60 60mm 360mm F/6 APO FPL53 doppietto
Fotocamera : ZWO ASI 2600MC
Montatura : Skywatcher EQ6-R Pro
Autoguida : ASI 120MMini & Svbony SV165 30mm 120mm F/4
Luci : 148x600s @100 Guadagno, -5°C, 40 Dark, 40 Flat
Acquisizione : SharpCap
Guida : PHD2
Filtri : IDAS NGS1
Elaborazione : SharpCap, Siril, GraXpert, Starnet++, Photoshop CC, NoiseXterminator

Autore: Carlo Mollicone

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NGC7023 / LBN487 (talvolta nota come Nebulosa Iris o con la sigla C4 "Caldwell 4") è una nebulosa diffusa visibile nella costellazione boreale di Cefeo a 1300 anni luce dalla Terra.
All’interno vediamo una calda stella neonata, HD2000775, di 10 masse solari che emerge da un’enorme nube di polvere.
I suoi venti solari hanno ripulito una zona bilobata circostante che misura 5×2,5 anni luce.
La polvere circostante disperde la luce visibile della stella, proprio come la nostra atmosfera disperde la luce solare nel cielo, rendendo la nebulosa blu.
Nei filamenti sopra la stella, la polvere converte la luce ultravioletta invisibile in luce rossa visibile mediante la fotoluminescenza.
La nebulosa blu è circondata da scure nubi di polvere che la oscurano.
Anche se la nebulosa Iris viene spesso chiamata NGC7023, questo non è del tutto corretto.
NGC 7023 si riferisce all’ammasso stellare aperto associato a ovest.
La designazione corretta per la nebulosa stessa è LBN487.
La nube di polvere che circonda la nebulosa è LDN1174.

Storia delle osservazioni
Storicamente c’è stata una certa confusione sulla natura dell’oggetto; William Herschel, il suo scopritore, affermò correttamente che si trattava di un oggetto nebuloso che circondava una stella di settima grandezza, come pure la prima edizione del New General Catalogue che lo catalogò appunto col numero 7023.
La confusione probabilmente iniziò quando Per Collinder, famoso per aver compilato il suo catalogo di ammassi aperti, lo scambiò con uno di questi, inserendolo nel suo catalogo con la sigla Cr 429.
L’errore fu poi ripreso in seguito, al punto che persino il database SIMBAD lo riporta solo come un ammasso aperto.
In realtà l’ammasso si trova all’interno della nebulosa.

Altri oggetti:
The Ghost Nebula vdB141 (nota anche come Sh2-136) è una nebulosa a riflessione nella costellazione di Cefeo.

Si individua nella parte occidentale della costellazione, circa un grado a est della celebre nebulosa NGC7023.
Il periodo più indicato per la sua osservazione nel cielo serale ricade fra i mesi di luglio e dicembre ed è notevolmente facilitata per osservatori posti nelle regioni dell’emisfero boreale terrestre, dove si presenta circumpolare fino alle regioni temperate calde.

Si tratta di un globulo di Bok isolato, situato nel grande sistema nebuloso oscuro che maschera la luce della Via Lattea in direzione della costellazione di Cefeo.
La sua distanza è pari a circa 450parsec (circa 1470anni luce).
Il globulo centrale è noto con la sigla CB230, esso ospita la sorgente di radiazione infrarossa IRAS 21169+6804, associata a un oggetto stellare giovane posto al centro di un getto bipolare.
Assieme a una vicina sorgente visibile nel vicino infrarosso formano una coppia di protostelle che potrebbero costituire un sistema binario. Il getto è orientato in senso nord-sud e ha una lunghezza complessiva di circa 0,06anni luce.

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Approfondimento: Le nebulose oscure
Le nebulose oscure sono nubi interstellari che contengono un’alta concentrazione di polvere.
Hanno masse che arrivano anche al milione di masse solari, e si estendono per centinaia di anni luce.
Se il Sistema Solare fosse all’interno di una nebulosa oscura, occuperebbe meno di un centesimo delle sue dimensioni.
Le nebulose oscure sono per lo più composte da carbonio e idrogeno molecolare, cioè una particolare molecola costituita da 2 atomi di idrogeno che condividono gli elettroni.
In quantità minori contengono anche molecole di acqua, ammoniaca, alcool etilico, e persino zucchero e aminoacidi.
La densità di queste molecole è molto alta rispetto allo spazio interstellare vuoto: si va dalle 100 alle 300 molecole per centimetro cubo.
Le nebulose oscure sono anche ambienti gelidi, in cui la temperatura va dai -170°C ai -260°C, temperature prossime allo 0 assoluto che è di -273°C.

Ma come facciamo a vederle? e perché sono così scure e così fredde?
Le nebulose oscure si presentano a noi grazie a tre scenari.
1 – Il più frequente, e forse meno spettacolare, è quello in cui la nebulosa oscura si staglia tra noi e un campo stellare di fondo.
2 – Un altro scenario è quello in cui la nebulosa oscura si trova tra noi e una luminosa nebulosa ad emissione, filtrando quindi una parte della luce proveniente dalla nebulosa retrostante.
3 – L’ultimo scenario è quello in cui la nebulosa oscura si trova all’interno di una nebulosa ad emissione. Spesso in questi casi parte della nebulosa luminosa ha iniziato ad addensarsi più delle zone circostanti filtrando la luce. La fase successiva a questo fenomeno è l’inizio della formazione stellare.

Le nebulose oscure appaiono così nere a causa delle particelle di polvere che le compongono.
Queste particelle hanno all’incirca le dimensioni di un micrometro: un millesimo di millimetro.
Sono grandi come le polveri sottili che costituiscono il temuto PM10 nei centri cittadini. Un capello umano è largo circa 70 volte una di queste particelle.
Ma soprattutto queste particelle sono ricoperte da monossido di carbonio congelato: lo stesso gas che esce dalle nostre autovetture, e che quando è particolarmente denso rilascia una maleodorante nuvola scura.

Queste condizioni, protratte per anni luce, filtrano la luce delle stelle che hanno intorno.

E ora veniamo alla temperatura.
Abbiamo detto poco fa che le particelle che popolano le nebulose oscure bloccano la luce delle stelle che ci sono intorno.
In realtà non bloccano solo la luce visibile ma tutte le radiazioni dello spettro elettromagnetico, eccetto una parte degli infrarossi.
All’interno di una nebulosa oscura penetra meno di un millesimo della radiazione stellare rispetto allo spazio interstellare, e l’unica forma di riscaldamento è fornita dai raggi cosmici.
Ecco quindi che ai margini più esterni delle nebulose la temperatura resiste ancora intorno ai -170°, ma spingendosi più verso il centro, dove le radiazioni sono sempre più minime, la temperatura arriva quasi allo zero assoluto.

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Data e Ora di acquisizione
5 Giugno 2024 alle 20:00
Condizioni del Cielo
Riprese effettuate il 5/7/12/13 Giugno 2024 da Ariccia Provincia di Roma Zenith sky brightness info (2015) SQM 19.20 mag./arc sec2 Brightness 2.25 mcd/m2 Artif. bright. 2080 μcd/m2 Ratio 12.2 Bortle class 6 Elevation 302 meters Luna : da Mezzaluna calante a Primo quarto Magnitudine visuale: da -5.6 a -11.2 Dimensione: da 0° 32' 35.0" a 0° 29' 54.8" Illuminazione: da 1.7% a 55.2% Età: da 28.4 giorni a 7.8 giorni
Filtri Utilizzati
IDAS NGS1
Diametro del Telescopio
60 mm (2")
Focale di Acquisizone
360 mm
Soggetti
, , , , , , ,
Schema Ottico del Telescopio
Rifrattore apocromatico
Marca del Telescopio
Tecnosky LUX60 60mm 360mm F/6 APO FPL53
Tipo Immagine
Dispositivo di Acquisizione

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