M1 Crab Nebula – Ha OIII RGB



M1 Crab Nebula – Ha OIII RGB

La Nebulosa del Granchio (M1, NGC 1952, Toro A) è un resto di supernova e nella costellazione del Toro, distante circa 6500 a.l. dalla Terra. Dati tecnici sul sito: http://www.astropixel.it/m1-crab-nebula-ha-oiii-rgb/



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Data e Ora di acquisizione
22 Dicembre 2014 alle 00:00
Condizioni del Cielo
Cielo con moderato inquinamento luminoso (SQM 19.30), seeing sufficientemente buono (2.5"/3")
Filtri Utilizzati
Ha OIII RGB
Diametro del Telescopio
254 mm (10")
Focale di Acquisizone
2000 mm
Soggetti
Schema Ottico del Telescopio
Ritchey-Chrétien
Marca del Telescopio
Gso
Tipo Immagine
Dispositivo di Acquisizione
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9 Commenti

  1. Vorrei approfittare di questa bellissima foto di Francesco per commentare le riprese in remoto: Sarebbe il caso che chi le pubblica, lo scrivesse chiaramente, in modo da non ingenerare equivoci.
    Infatti, senza nulla togliere alla bella immagine della cometa pubblicata da Adriano, se avessi saputo che non era stata ripresa dall’Italia (con tutto ciò che ne consegue in termini di sacrificio per poterla effettuare, notte al freddo, ecc ecc), non l’avrei commentata.
    Chiedo scusa per questa mia precisazione, ma ritengo che le riprese in remoto appartengano ad una “seconda fascia” rispetto a quelle “riprese in campo” senza nulla togliere alla qualità dell’immagine in remoto che indubbiamente, normalmente è eccelsa.
    Non me ne voglia Adriano, avrei dovuto accorgermene dall’orario di ripresa (ca.le 11 del mattino, ma ritenevo fossero le 23).

  2. Ciao Francesco, non mi riferivo alla tua ripresa, ovviamente, ma solo in generale, approfittando del commento sulla tua foto (ripeto, gran bella foto, complimenti ancora), ho cercato di esprimere un parere del tutto personale (e perciò criticabilissimo dagli amici astrofotografi), sulle foto effettuate in remoto.

  3. Apprezzamenti per la foto della Crab Nebula di F. Di Biase (che saluto cordialmente). Per quanto riguarda il commento del collega Giglione, sono d’accordo che il “remoto” debba servire solo nelle situazioni in cui un corpo celeste “mobile” non sia ancora visibile dall’Italia, dopo di che, non deve essere più usufruito, lasciando spazio a riprese amatoriali a chi possiede il telescopio proprio. A cosa servirebbe avere un telescopio proprio se altri riprendono immagini da telescopi remoti?…..a questo punto ci colleghiamo tutti con Hubble, e i nostri telescopi personali li mettiamo in vendita su “Come nuovo” del nostro sito COELUM……

    • Credo che sia il pensiero di molti ed anch’io lo trovo condivisibile. Le immagini in remoto (terrestri o “orbitali” 😀 ) sono meravigliose, ma anche secondo me è giusto che si ritaglino spazi distinti da quelli degli amatori che si trovano ad avere a che fare con le stesse problematiche e difficoltà. Non tanto per un fatto di visibilità, ma proprio per la condivisione di tecniche ed esperienze. Da una ripresa fatta in Namibia o nel New Mexico imparo ben poco su come sfruttare i miei “arnesi”, ma se mi confronto con astrofili più bravi di me che operano in condizioni simili alle mie… beh cambia tutto!!!

    • Grazie Marco, molto gentile! Sono d’accordo con tutti sul valore aggiunto che hanno le immagini realizzate con i propri strumenti rispetto a quelle in remoto o con dati DSS o Hubble, tuttavia non giudico chi per necessità o per scelta preferisce lavorare con queste ultime. Ma se parliamo di Astrofotografia dobbiamo intendere quella fatta raccogliendo i fotoni, l’altra è solo elaborazione, e sarebbe un bene distinguere le due cose di netto.

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