Un’osservazione suddivisa in due serate consecutive, in quanto il terminatore lunare nel suo lento e inarrestabile scorrere sulla superficie lunare transiterà proprio sulla struttura che il 22 e il 23 luglio 2018 sarà oggetto delle nostre osservazioni, condizionandone la visibilità in relazione al suo passaggio: la Palus Epidemiarum.

Nel caso specifico il nostro satellite sarà in fase di 9,70/10,70 giorni (Colong. 29,2°/41,4°; altezza iniziale +27°42’/24°29′). La sera del 22 luglio la Luna culminerà in meridiano alle 21:33 a +28°, mentre la sera successiva sarà in meridiano alle 22:20 a +25°.

Si tratta di una regione relativamente pianeggiante con un diametro di circa 300 km, la cui formazione risale al Periodo Geologico Imbriano collocato da 3,8 a 3,2 miliardi di anni fa. È uno fra i meno estesi mari lunari situato nel settore sudoccidentale del nostro satellite, a sudovest del mare Nubium e a sudest del mare Humorum.

Individuare la Palus Epidemiarum sul disco della Luna sarà semplice se orienteremo il telescopio sul settore di sudovest, fra la grande area scura del mare Nubium e il bordo lunare. Nella seconda serata potrà essere ancora più semplice essendo parzialmente illuminato dalla luce solare anche il mare Humorum, situato a nordovest della Palus Epidemiarum.

La Palus Epidemiarum è delimitata a oriente (lato mare Nubium) dai crateri Campanus (diametro 49 km e pareti alte 2.000 metri; origine dal Periodo Geologico Imbriano Inferiore collocato a 3,8 miliardi di anni fa) e Mercator (diametro 49 km e pareti alte 1.760 metri; origine dal Periodo Geologico Nectariano collocato a 3,8 miliardi di anni fa). Oltre Mercator, una estesa zona montuosa che termina sul mare Nubium con la Rupes Mercator, una scarpata lunga circa 190 km orientata in direzione sudest/nordovest. La sua formazione risale al Periodo Geologico Pre Imbriano, collocato da 4,5 a 3,8 miliardi di anni fa. Estesa dal cratere Mercator fino ai crateri Cichus (diametro 43 km) e Cichus-B (diametro 14 km) costituisce la parete est-sudest del cratere Weiss (diametro 68 km), un eccezionale soggetto da osservare in dettaglio, possibilmente con un’ampia gamma di ingrandimenti compatibili col sistema ottico a disposizione e col sempre purtroppo incerto seeing.

Sull’estremità meridionale di questa Palus, domina incontrastato il cratere Capuanus di 61 km di diametro, la cui formazione risale al Periodo Geologico Pre Imbriano collocato da 4,5 a 3,8 miliardi di anni fa. Il sistema di pareti intorno al cratere, alte mediamente 2450 metri, presenta versanti scoscesi a sud, mentre a sudovest l’intrusione di Capuanus-P (diametro 78 km) ne modificò l’originaria conformazione. La massima altezza viene raggiunta lungo la parete ovest, dove sarà possibile ammirare anche le notevoli creste in modo particolare sul settore nordovest oltre alle loro propaggini montuose che si inoltrano sulla pianura per vari chilometri verso occidente. A est-nordest, solo modesti rilievi separano questo piccolo mare lunare dal molto più vasto mare Nubium.

Il bordo occidentale della Palus Epidemiarum è delimitato da una estesa regione collinare, cosparsa anche da numerosi crateri fra cui spiccano Dunthorne e Lepaute entrambi di 17 km di diametro.

Il fondo di questa Palus attirerà l’attenzione esattamente fra i crateri Campanus e Mercator dove una stretta valle pone in comunicazione i due mari col notevole dettaglio di un segmento delle Rimae Ramsden che ne segue il corso.

Altri interessanti dettagli non mancano certamente, fra cui l’inconfondibile cratere Marth (diametro 7 km) con la sua particolare struttura concentrica, situato in posizione quasi centrale, e l’eccezionale largo solco della Rima Hesiodus che, dall’area a nord di Capuanus, si estende verso oriente per oltre 310 km lungo il margine meridionale del mare Nubium fino all’omonimo cratere Hesiodus di 44 km. Altrettanto interessante l’osservazione di Ramsden di 26 km di diametro con pareti di 2000 metri, proveniente dal Periodo Geologico Imbriano collocato da 3,8 a 3,2 miliardi di anni fa. Questo cratere si trova al centro delle Rimae Ramsden, un intricato reticolo di solchi intersecantisi ed estesi per circa 140 km per la cui osservazione è richiesto uno strumento riflettore intorno ai 250/300mm.

Oltre che nella Palus Epidemiarum, riscontriamo la presenza di Domi in modo particolare anche nella platea di Capuanus. Infatti  sul fondo del cratere sarà interessante individuare Capuanus-1 di 5,6 km (centrosud), Capuanus-2 di 9 km (est), Capuanus-3 di 10 km (est), Capuanus-4 di 7 km (est), Capuanus-5 di 10 km (nordovest), Capuanus-6 di 9 km (nord).

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